BlogItalia.it - La directory italiana dei blog

venerdì 22 gennaio 2010

Il suono e le parole II edizione


Dunque, siamo arrivati al II anno, abbiamo appena assistito al bellissimo concerto di Walter Lupi (il 20 gennaio a Palermo a "I Candelai"), maestro della chitarra dal fraseggio vivace e irrefrenabile e al tempo stesso suggestivo e ricco di immagini ... ma ecco qui tutto il programma. Per saperne di più potete visitare il sito della compagnia Gruppo Teatro Totem http://www.gruppoteatrototem.it/, organizzatrice della rassegna insieme alla scuola di chitarra Kemonia Spazio Musica e a I Candelai, lo spazio teatrale che ci ospita. Altro è anche magazine palermitano balarm.it versione web,

mercoledì 13 gennaio 2010

Presentazione di Augusto Cavadi de Il prato e il pozzo

Dunque, giusto un memento per ricordare agli amici che sono in zona che:

Il 13 gennaio alle ore 17

a Palermo

presso la Sala delle lapidi a Palazzo delle Aquile

Augusto Cavadi, scrittore e filosofo

presenterà

"Il prato e il pozzo"

racconti

di Maria Teresa de Sanctis

(ed. La Zisa - www.lazisa.it -, pp. 64, euro 7)

l'autrice Maria Teresa de Sanctis

leggerà alcuni brani accompagnata

dal chitarrista Ivan Cammarata, autore delle musiche originali


« ...I protagonisti di questi racconti: attraversati da quell’atroce dualità che è la coincidentia oppositorum. Il dono della vita è anche una ferita e “la morte soltanto vince la morte”. I protagonisti di questi racconti: inventati e inventati per essere veri.. ». (dalla prefazione di Francesco Gambaro)


E ancora ecco nuovamente il link a quel che ha detto dei racconti il critico letterario Salvatore Ferlita

http://marterdes.blogspot.com/2009_05_01_archive.html

(insomma o lo leggete o lo leggete ...)

e inoltre la presentazione non sarà solo una presentazione dal momento che

Ian Cammarata suona mentre l'autrice legge ...insomma tutto uno spettacolo!

lunedì 11 gennaio 2010

Giusto per essere precisi, a proposito di film

Carissimi, volevo dire che presto, molto presto ... anzi subito! ecco qui, volevo dire due cose su qualche film e precisamente su quei film molto interessanti e che meriterebbero molta più attenzione di quanta non ne abbiano ricevuta, per lo meno a Palermo. Intanto per cominciare, ecco un bellissimo documentario dal titolo "In un altro paese", di Marco Turco visto nel 2006. Il lavoro, partendo con la marcia in più che il genere (documentario) ha rispetto al film, e cioè la verità senza filtri ma restituita all'occhio dello spettatore così come è, mostra (per quei pochi che non l'avessero capito) da una parte l'entità di quel famoso maxiprocesso ad opera dei giudici Falcone e Borsellino (la mole di verbali, dichiarazioni, udienze, ecc per le decine di imputati coinvolti ) e dall'altra come ai principali protagonisti di tutto questo sia toccato ben poco in cambio e da qui il titolo della pellicola. Qui di seguito vi mostro il link con la recensione da me scritta per un web magazine per il quale scrivevo a quel tempo. Se avete due minuti e vi va leggetela, non ve ne pentirete.
E magari se poi rintracciate pure il film e ve lo vedete potreste dirmi la vostra impressione. E per il prossimo post cinematografico pensavo al delizioso francese "Stella", chi lo ha visto? Ciaoooo
Marter

Efficienza della comunicazione

Dunque, a riguardo io sono una frana. Innanzitutto, quando sto per fare uno spettacolo, una presentazione, un qualcosa di pubblico insomma (il privato lo tengo per me!) mi fido di quello che dicono le persone che incontrandomi e chiedendomi sempre qualcosa circa le mie attività artistiche, entusiaste con slancio mi congedano con un " Verrò senz'altro!!" ... Abbiamo capito ormai e quindi interveniamo con le e-mail e poi con il fatidico evento su facebook, nel quale però sbaglio sempre qualcosa...stavolta ad esempio, a proposito della presentazione a Palermo del 13 gennaio alle ore 17 alla Sala delle lapidi presso Palazzo delle Aquile del filosofo e scrittore Augusto Cavadi della mia raccolta di racconti "il prato e il pozzo" , non ho messo questo link http://marterdes.blogspot.com/2009_05_01_archive.html
nel quale è riportato l'intervento del critico letterario Salvatore Ferlita alla presentazione da lui fatta nel maggio 2009, evento con poco pubblico ma con grandissima soddisfazione. Per questo infatti propongo malamente e con scarsa efficienza telematica il link, sperando che qualcuno più curioso che realmente interessato ai miei scritti (oppure no?) lo legga. Bene, adesso scappo e spero che in tanti stavolta partecipino. E un'altra cosa, i miei racconti sono proprio da leggere ad alta voce. ciaooo marter

sabato 9 gennaio 2010

Povera Italia ...

Oggi 9 gennaio, ho seguito al telegiornale Rai 3 delle 14 e 30 , la notizia su quanto sta accadendo a Rosarno in Calabria. Dunque, per tutto il servizio si è parlato delle aggressioni delle quali gli immigrati africani sono stati vittime e alle quali hanno reagito incendiando macchine, bloccando strade, distruggendo vetrine, ecc Alla fine, gli ultimi due - tre minuti, il cronista ha illustrato come i cittadini di Rosarno, dopo anni di aiuto e assistenza offerta agli africani, stiano soffrendo per questi attacchi di violenza (alle auto, alle strade ma non sembra alle persone ...) che, pressapoco testuali parole "per quanto gli immigrati abbiano subito gravi cose, non può essere ammissibile ". Piccolo inciso, fra gli abitanti di Rosarno, chi ha cercato di investire con una scavatrice un immigrato, chi ha sparato con un fucile a pallini ... Fortunatamente la polizia (con i suoi feriti anche lei ...) ha protetto gli immigrati dalla furia degli abitanti di Rosarno e adesso gli africani stanno lasciando il paese, dove peraltro vivevano in condizioni pietose dentro una fabbrica dismessa e per paghe da fame. Eppure, anche se sfruttati (era stato persino trasmesso da poco un servizio su questa realtà sempre alla Rai) lavoravano (e da anni) e riuscivano persino a mandare i loro soldi in Africa. Altro inciso: qualche giorno fa su La Repubblica è stato presentato un libro che raccontava di un massacro di italiani in Francia alla fine del 1800, fatto del quale i cugini di oltralpe si sono talmente vergognati da lasciar ogni cosa nell'oblio ... i rivoltosi che allora diedero la caccia agli italiani erano dei francesi poveri, ignoranti e incapaci di lavorare allo stesso ritmo di quegli italiani, quasi tutti piemontesi. Forse che i calabresi, leggendo questo articolo, abbiano avuto l'ispirazione? Chissà .... ma chi raccoglierà adesso le arance e il resto in Calabria?